Natale, la Messa prima del coprifuoco delle 22? Ecco come il coronavirus cambierà la festività cattolica

Redazione

Il governo ha accolto gli appelli del Comitato tecnico-scientifico che, in vista del Dpcm ad hoc per le festività e dellʼallentamento delle misure, ha invitato alla cautela paventando una nuova ondata

In attesa del Dpcm per le festività, il governo tratta per arrivare a un accordo per l’attesa Messa di Natale che tradizionalmente cade nella notte tra il 24 e il 25 dicembre. Quest’anno, a causa del coronavirus, infatti, come ha affermato il ministro Boccia, “la nascita di Gesù può essere anticipata”. Questo perché nonostante l’allentamento previsto con le riaperture, dato il migliorato quadro epidemiologico, in Italia rimarrà il coprifuoco dalle 22

Non è detto che la Cei accetti la proposta di anticipare tra le 18 e le 20 le celebrazioni di Natale, ma è questa una delle ipotesi sul tavolo del governo. L’esecutivo ha accolto gli appelli del Comitato tecnico-scientifico che da giorni invita alla cautela paventando una nuova ondata a seguito delle riaperture.

Anche il ministro della Salute Roberto Speranza ha spiegato che “allo stato attuale, il coprifuoco alle 22 vale anche per la Messa della vigilia“. Ma comunque, ha assicurato, “una valutazione sarà fatta nei prossimi giorni”. La linea imbracciata dal governo, quindi, sembra orientarsi sul no alla deroga al coprifuoco per la celebrazione cattolica.

“Seguire la Messa e lo dico da cattolico due ore prima o far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia”, ha sottolineato Boccia giovedì in videoconferenza con i governatori. “Eresia è non accorgersi dei malati, delle difficoltà dei medici, della gente che soffre. Questa è eresia non facciamo i sepolcri imbiancati”, ha osservato.

A fugare ogni dubbio sulla linea dura del governo ci pensa infine il sottosegretario alla Salute, Sandra Zampa, che ha evidenziato che “a Natale sicuramente resterà il coprifuoco dalle 22″.

@TGcom24

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