Maradona, l’autopsia: la causa della morte

Redazione

Diego Armando Maradona è morto per una “insufficienza cardiaca acuta”, evidenziata in un “paziente con una miocardiopatia dilatativa”. E’ l’esito dell’autopsia preliminare a cui è stato sottoposto il corpo del Pibe de oro. Maradona è deceduto ieri all’età di 60 anni.

L’esame autoptico, eseguito tra le 19.30 e le 22 di mercoledì nell’ospedale di San Fernando, ha appurato che l’insufficienza cardiaca ha provocato “un edema polmonare acuto”, come anticipa la stampa argentina, a cominciare dai quotidiani Clarin e La Nacion. Alla procedura hanno partecipato 6 medici, compreso il perito nominato dalla famiglia. Per completare l’iter bisognerà attendere l’esito degli esami tossicologici, necessari per verificare l’eventuale assuzione di farmaci, sostanze stupefacenti o alcol.

In precedenza il procuratore generale di San Isidro, John Broyard, aveva reso noto che gli esami preliminari avevano escluso “ogni segno di attività criminale e di violenza”. I familiari di Maradona hanno chiesto che i medici addetti all’autopsia entrassero in ospedale senza i propri telefoni cellulari: in questo modo hanno cercato di evitare che venissero scattate foto in maniera inopportuna.

L’ultima persona a vedere in vita Maradona, secondo quanto reso noto dall’ufficio del procuratore generale, è stato suo nipote Jonatan Esposito intorno alle 23 di martedì. La mattina seguente, lo psicologo e lo psichiatra sono entrati nella stanza di Maradona e gli hanno parlato, senza ricevere risposta. A questo punto è stato chiamato nella stanza anche l’infermiere. A nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo, che sono andati avanti fino all’arrivo dell’ambulanza. I medici intervenuti sul posto hanno provato a somministrargli l’adrenalina, ma non c’è stato niente da fare.

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