GELA: “ospedale in agonia” dice Damante

Redazione

Gela  – “Se già in tempi normali l’ospedale Vittorio Emanuele di Gela aveva note carenze di personale, la situazione oggi dato che dalla Regione non è arrivato alcun rinforzo, la situazione risulta ancora più grave . Morale se eravamo già in emergenza in tempi normali, adesso è un disastro”. A denunciarlo è la deputata regionale del Movimento 5 Stelle Ketty Damante che torna ad incalzare il governo regionale sulla necessità dell’incremento dell’organico dell’ospedale Vittorio Emanuele di Gela e lo fa con una nuova interrogazione.

“A Gela – spiega Damante – il reparto terapia intensiva è sotto organico già da tempo, su 18 medici rianimatori anestesisti previsti in pianta organica ormai da anni ne abbiamo solo 8. Oggi il Vittorio Emanuele risulta tra le strutture identificate dal Piano regionale Covid del 3 Novembre per far fronte all’emergenza sanitaria attuale. Il Piano prevede 8 posti letti in terapia intensiva e 50 posti letto in sub intensiva. Un piano che risulta però un vero e proprio libro dei sogni di cui Razza e Musumeci non hanno alcuna contezza. Infatti dato che abbiamo appena 8 medici rianimatori, questi dovranno pure sostenere l’attività dedicata ai posti previsti per i malati Covid che necessitano di ricovero o, addirittura, di terapia intensiva. Quindi se in tempi normali le evidenti carenze dell’Ospedale di Gela creano disagio, in tempi di pandemia possono rappresentare un pericolo grave. Il personale sanitario non può essere impiegato in modo così intensivo senza che esponenzialmente non cresca la possibilità di errore”.

“Ho sollecitato dunque a maggiore responsabilità il Presidente della Regione e il suo Assessore – spiega ancora Damante – chiedendo quindi quali iniziative siano state attuate, e quali si intendano attuare, per coprire le carenze di organico e quali siano state compiute per verificare l’adeguatezza del personale sanitario attualmente in forza all’ospedale. Anche l’ASP di Caltanissetta ha le sue responsabilità, infatti sarebbe utile sapere perché per sopperire alla mancanza di medici anestesisti-rianimatori, non ha ancora provveduto alla stipula di un’apposita convenzione con altre strutture sanitarie, come già da settimane hanno fatto ad esempio l’Asp di Ragusa e quella di Siracusa”- conclude la deputata.

I dirigenti dell’Asp in una nostra intervista avevano affermato che sono stati assunti circa 300 unità operative per tutto il territorio di cui una cinquantina su Gela con dieci medici.