Un altro pezzo di storia se ne va con il cav. Rosario Alessi

Redazione

Gela – Un altro pezzo di storia di Gela se ne va con Rosario Alessi, Saro per gli amici. I tanti amici della sua amata città che difese sempre strenuamente. La storia più importante della della nostra città, quella della rinascita, del dopoguerra, quella della vita che rifiorisce dopo gli anni bui e che poi ripiomba nella guerra di mafia, quella che cercava di rialzare la testa quando il denaro circolava e le famiglie spendevano fior di quattrini non tanto per feste futili ma per beni mobili ed immobili. Volitivo, dinamico, coriaceo, aveva coniugato impegno professionale e sociale in maniera perfetta.

Rosario era nato da Andrea e Giovanna Lanzafame, terzo di 7 fratelli e sorelle. Il padre Andrea aveva avviato un importante mobilificio grazie al quale  ottenne il  conferimento del titolo di cavaliere del lavoro e la vicepresidenza della Fiera del mobile del  Levante di Bari. Conseguito il diploma di maturità classica Rosario, insieme ai fratelli si è occupato della gestione dell’impresa di cui diventa punto di riferimento fino ad assumerne la titolarità. Nel 1955 sposa Maria Spadola da cui ha tre figli, nel corso degli anni l’attività dell’impresa si sposta dalla produzione alla commercializzazione del mobile. Anche a causa della rilevante incremento del costo del lavoro e dell’insediamento dell’Anic. Parallelamente a partire dal 1995 diventa presidente della Confcommercio Gela carica che manterrà per 22 anni. Il 4 agosto del 93 viene nominato con decreto dell’assessore alla Cooperazione e commercio della Regione Siciliana, Presidente della Camera di Commercio e poi riconfermato sino al 2000 durante la presidenza la camera approva la riforma prevista dalla legge 580 del 1993 attivando il registro delle imprese viene risanato il deficit dell’ente e migliorare l’operatività tanto da ottenere la prestigiosa produzione regionale dell’ufficio brevetti.

Le esequie si terranno domani alle 15.30 in chiesa Madre.

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