Procuratore: “in atto una sfida alle istituzioni”

Redazione

Gela – La Procura presso il Tribunale di Gela ha voluto ripercorrere le azioni della rissa dell’8 ottobre, non tanto per descrivere ciò che è stato detto abbondantemente, quanto per indurre ad una riflessione sulle modalità in cui si sono svolti i fatti. “Quello che è accaduto è avvenuto alla presenza di 4 Carabinieri e due poliziotti – ha detto il Procuratore capo, Ferdinando Asaro – e’ un fatto di una gravità assoluta che macchia l’immagine della nostra città. I rissanti sapevano che c’erano i rappresentanti dello Stato eppure c’è stato chi è andato a prendere le armi per sparare alla presenza delle forze dell’ordine. Questo è un segnale che ci lascia attoniti e non promette nulla di buono. Un plauso va a chi con competenza e sprezzo del pericolo è riuscito ad immobilizzare ed assicurare alla giustizia in flagranza di reato dieci persone”.

“La professionalità dei rappresentanti dello Stato in quel preciso frangente – dice il tenente colonnello Borracchia – si è palesata, nessuno ha messo nani alle armi. Hanno immobilizzato i rissanti e li hanno assicurati alla giustizia. I parenti non hanno avuto nessuna attenzione per i carabiniere ferito. Hanno solo invito contro di noi per il matrimonio saltato”.

@Letterag

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